domenica , 28 Maggio 2023
Vinella Bari calcio

Vinella: “Il Bari è nelle mani di uomini invisibili, non siamo apprendisti”

Nel corso della presentazione alla stampa dell’attaccante portoghese Joaoa Silva, l’Amministratore unico dei biancorossi si è tolto anche qualche sassolino dalla scarpa. E sulla questione stadio ha risposto secco: “A Palazzo di Città il problema se lo sono posto, ma non hanno trovato risposta”

 

 

Mancano ancora due settimana e, poi, il Bari di mister Alberti dovrà affrontare in casa Il Modena. In casa dicevamo perché ad oggi ancora il Bari non saprà dove disputerà la prossima gara interna di campionato. A tal proposito ha detto la sua il dottor Vinella, il quale crede che i biancorossi potranno disputare la prossima partita interna al “San Nicola”. Io credo proprio di si, anzi noi vogliamo giocarla al “San Nicola”. Ancora ufficialmente non ci sono stati sviluppi. Personalmente non ho avuto contatti telefonici ne con il sindaco Emiliano ne con l’assessore Sannicandro. Se poi ci sono stati altri generi di contatti, io non ne sono a conoscenza”.

 

E sul fatto che il Bari possa andare a giocare li le prossime gare, il dottor Vinella si è espresso così. “Il sindaco di Andria ha sempre dato la piena disponibilità. Per noi è rimasta l’unica disponibilità. Noi non abbiamo assolutamente approfondito il tipo di disponibilità, proprio perché stiamo aspettando che il Comune di Bari ci dica qualcosa. Io sono sempre positivo. L’ho detto tante di quelle volte. Sono sempre dell’idea che gli amministratori pubblici della città di Bari, oltre che bravi, siano delle persone assolutamente ragionevoli”.

 

Il dottor Vinella ha anche detto che in caso il bari raggiunga i playoff metterebbe un premio. “Perché no. L’obiettivo che ci siamo posti è quello della salvezza, è l’obiettivo di cui la società parla dal 1 luglio. E’ vero che dal 1 luglio la società parla pugliese, vagamente siciliano. Abbiamo, però, detto sempre la stessa cosa”.

 

Nella conferenza stampa del direttore sportivo del Bari, Angelozzi ha dichiarato che la società del Bari non ha più l’acqua alla gola. L’Amministratore unico ha voluto spiegare a cosa si riferiva il ds. “Significa che noi stiamo lavorando in questo senso. Lo stiamo già facendo dall’inizio del campionato. Non abbiamo ancora raggiunto la tranquillità però se ci si lascia lavorare tranquilli, ce la faremo. Noi chiediamo solo di poter lavorare tranquilli e di poter avere una mano da parte di tutti. Sinceramente io sono un po’ amareggiato, non deluso, da alcuni atteggiamenti che ho visto non nei miei confronti, ma nei confronti della società del Bari calcio dall’inizio del campionato. Mi sarei aspettato un comportamento diverso. Il nostro azionista di maggioranza ci ha trasferito la sua positività e grazie a questa positività noi andiamo avanti. Andiamo avanti anche grazie all’aiuto di tanti nostri partner commerciali. Sono amareggiato un po’ da tutti perché secondo me andava spersonalizzata la squadra. Doveva essere completamente sdoppiata da tutto. Il fatto stesso che anche il gruppo dirigente, se vogliamo, è abbastanza spersonalizzato. Nessuno di noi ha nomi altisonanti, non siamo apprendisti del settore. Molti credono che noi siamo degli apprendisti, dei dilettanti alle prime armi. Io in questa società sono il più anziano, sono trent’anni che sono qui. Da qualche anno prima ero già nel mondo del calcio. Sappiamo quello che facciamo, sappiamo a che cosa stiamo andando incontro, avremmo solo bisogno i un po’ più di tranquillità e un po’ più di pazienza da parte di tutti. Inoltre dovremmo avere più gente intorno alla squadra, che credo se lo meritino visto che sono tutti ragazzi giovanissimi”.

 

L’Amministratore unico ha parlato anche delle difficoltà che il club potrà avere durante tutto il campionato. “Credo che difficoltà le avremo per tutto il campionato, però saranno difficoltà che saranno gestibili. Credo che saranno gestibili senza aver tolto niente alla qualità, almeno questo è il mio pensiero”.

 

Il dottor Vinella, poi, è tornato ancora a parlare sulla questione stadio e di come convincere anche i tifosi più scettici ad andare allo stadio. “Un affare non è e credo che nessuno possa dire il contrario. Fra i nostri obiettivi c’è anche quello di convincere i più scettici far capire loro che si può fare qualcosa d’importante. Ci si sta muovendo proprio in questo senso. E’ un po’ scrollarci di dosso tutte quelle che sono state le negatività che hanno contraddistinto la storia del Bari negli ultimi anni. Io comincerei dall’ultimo anno disgaziatissimo della serie A per finire ai giorni nostri. Purtroppo, però, ho constatato che nessuno ci fa sconti, nessuno. Non mi fermo solo sul discorso Comune che è molto importante e fondamentale. Il Bari calcio non può organizzare un evento che mediamente ha un costo di qualche decina di migliaia di euro eppoi incassare meno di una decina di migliaia di euro. Quello che viene battuto sui giornali sono valori lordi, di netto ne rimane ancora meno. Quando dico netto voglio dire al netto delle trattenute erariali. Questo è fuori discussione. E’ un fatto molto importante, ma non è solo quello. Ce ne sono altri. Manca la partecipazione della gente, che è fondamentale per uno sport come il calcio che è pluralistico, non è uno sport di solisti, così come si gioca anche da parte di chi lo guarda. Nelle due partite che ci sono state al “San Nicola” ho visto delle cose che veramente mi hanno fatto molto male. Contro il Lumezzane stavamo cercando la vittoria, poi per fortuna, siamo riusciti a superare il turno. In quella gara la gente pensava ad insultare qualcuno anziché dare coraggio a questi quattro ragazzi che per quanto mi riguarda potrebbero essere tutti miei figli, dal primo all’ultimo. E quello a cui ho assistito è una cosa che non mi ha fatto assolutamente piacere. C’è un po’ di amarezza da questo punto di vista, ma visto che non siamo apprendisti, andiamo avanti. Tutto quello che si è detto e che si continua a dire poteva essere detto in maniera più positiva. Non è una critica, è una constatazione”.

 

E rivolgendosi ai giornalisti presenti il dottor Vinella ha detto. “Voi mi avete sempre rispettato anche prima che io avessi questa carica. Non c’è nulla di personale e di diretto. Noi siamo al servizio del Bari. Ci da fastidio che si strumentalizzi sul Bari”.

 

In questo inizio di campionato si è sentita la mancanza allo stadio delle scolaresche e delle circoscrizioni, cosa che nello scorso campionato era presente. A tal proposito l’Amministratore unico si è espresso così. “Ci potrebbe essere tutto. Qualche anno fa un vostro collega fece un articolo sul Bari calcio e lo intitolò gli uomini invisibili del Bari calcio. Era l’anno straordinario di Conte. Adesso il Bari è nelle mani degli uomini invisibili. Noi siamo tutti uomini invisibili. Nessuno di noi rappresenta se stesso, ma tutti indistintamente, rappresentano il Bari calcio che per quanto mi riguarda rimane un bene della comunità e nello specifico un bene della città di Bari. Questo è il messaggio. Tutto è possibile, anche l’apertura della campagna abbonamenti”.

 

Il Bari calcio, dopo aver inviato due lettere al Comune di bari è in attesa di una risposta definitiva. Vinella questo fatto lo ha sottolineato bene. “Per noi è un colloquio aperto. Per quanto ci riguarda non lo chiuderemo mai. Ci deve essere però un colloquio, perché altrimenti diventa un monologo da parte nostra. Se il Comune non dovesse risponderci prenderemo purtroppo delle decisioni dolorosissime. Inizialmente per noi. Aspettiamo ancora un po’, aspettiamo fino a quando saremo nelle condizioni di poter sopportare questo deficit strutturale ormai consolidato”.

 

E sul fatto che sembra che al Comune di Bari non interessi il problema Bari calcio il dottor Vinella ha espresso la sua idea. “Io credo che il problema se lo siano posto ma non hanno trovato risposta. Noi vogliamo discutere di tutte le possibili risposte, di tutte le possibilità che ci sono, ammesso e concesso che ce ne siano. Però le dobbiamo trovare insieme. Non deve essere solo ed esclusivamente un fardello che dobbiamo portare noi avanti come società e come i nostri partner. Uno su tutti la Master Group. Non posso fare a meno che citare la disponibilità, la gentilezza, l’amicizia del dottor Giovanni Carnevali. E’ davvero una persona straordinaria. Io lo metto in campo a tutti i nostri partner. Ce ne sono altri, ci sono alcuni che ci hanno sbattuto la porta in faccia. Io sono contento per tutti quelli che ci stanno dando una mano dopo aver compreso il periodo particolare e si sono immedesimati nei nostri problemi. Questi vogliono bene al Bari. Inoltre voglio bene anche a quelli che non hanno voluto far capire qual era la situazione. Così vuol dire che ci rinforziamo noi, si rinforza il nostro carattere, la nostra forza. Si perfeziona il nostro apprendistato, giacché qualcuno ci ha definito come apprendisti. Nel Bari calcio il più giovane di attività ha dieci anni di servizio con noi. Stiamo parlando del più giovane. Se uno dopo dieci anni si deve considerare ancora un apprendista, allora non avrò capito niente io dell’apprendistato. Qui siamo tutti professionisti, facciamo questo lavoro non perché abbiamo un secondo lavoro, ci dedichiamo dalla mattina alla sera ed anche oltre. Questo lo facciamo con piacere. Forse un po’ di rispetto ce lo meritiamo anche noi, non lo so. Poi valutate voi”.

 

Il dottor Vinella ha la percezione che qualcuno possa dare, in seguito, una mano al Bari. “Io credo proprio di si solo se ci fanno lavorare tranquilli. Se noi riusciamo nel nostro intento di mettere questa società in una condizione di un deficit sostenibile credo proprio di si. Non possiamo non tener conto di quello che il mondo sta attraversando a meno che noi non siamo Nokia e ci viene a comprare Microsoft. Noi non siamo in trentadue mila, siamo un po’ meno. Quelle sono eccezioni che confermano la regola. Noi siamo consapevoli della nostra dimensione, siamo consapevoli della realtà che viviamo quotidianamente e andiamo avanti. Vorremmo un percorso leale, non pretestuoso e strumentale sempre per far star bene i ragazzi perché, poi, i ragazzi devono poter essere tranquilli e non avere mille problemi oltre a quelli che ci sono. Chiediamo che sia dato il tempo a questi ragazzi di potersi almeno conoscere. A momenti non sanno neanche come si chiamano tra loro. Diamo il tempo necessario, diamo il tempo necessario allo staff di lavorare tranquillamente, poi, se sbaglieremo, andremo a casa, apprendisti e non apprendisti. Dateci la possibilità di sbagliare. No, processo alle intenzioni, sicuramente succederà quello”.

 

E sul messaggio inviato da Antonio Matarrese ad Emiliano per fissare un incontro sulla questione “San Nicola”, l’Amministratore ha risposto così. “Quella è una cosa sua. Io ho scritto due lettere, una l’abbiamo pubblicizzata l’altra abbiamo deciso di non pubblicizzarla perché altrimenti diventava strumentale, come è diventata la prima. Gli ho scritto una lettera garbata, ma non ho ottenuto nessuna risposta”.

 

Di Micol Tortora

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